mercoledì 7 marzo 2012

TUTTI I GIORNI " FANNO LA FESTA" ALLE DONNE






Lavoratrici: 166 licenziate per maternità .



Reggio, E’ il numero delle reggiane costrette a lasciare il lavoro nel 2011. Il tema delle “dimissioni in bianco” è arrodato in consiglio provinciale.


donne lavoro maternità .+- .REGGIO. Nel 2011, a Reggio, 166 lavoratrici si sono dimesse per maternità. Nel 2010, erano state 134. Un fenomeno preoccupante ma anche un dato contenuto nell’ordine del giorno presentato dalle consigliere provinciali alla vigilia dell’8 marzo: “Dimissioni in bianco, un atto di inciviltà da combattere a tutti i livelli”. Il documento porta in calce la f irma di tutte le consigliere provinciali (Vera Romiti, Angela Zini, Valeria Montanari, Elena Carletti, Lucia Gianferrari e Francesca Carlotti) alla vigilia della Festa dell'8 marzo. Un gesto simbolico, che si concretizzerà con il voto politico in Consiglio provinciale, per riaffermare la necessità di arginare la pratica delle “dimissioni in bianco”.

«L’occupazione femminile nel nostro Paese rappresenta uno dei nodi irrisolti del sistema economico nazionale e del suo mercato del lavoro, un’occasione persa per lo sviluppo, oltre che una manifesta e insopportabile ingiustizia verso milioni di donne italiane, soprattutto giovani - si legge nel documento -. L’insufficienza di politiche nazionali di welfare a favore dell’infanzia, dei disabili, degli anziani non autosufficienti, ha determinato, come conseguenza, un modello di “welfare familiare”, il cui peso grava in massima parte sulle donne. In particolare la maternità, pur in un paese a rischio di declino demografico, rappresenta ancora uno dei maggiori impedimenti con cui le donne si trovano a dover fare i conti: costrette spesso a rimandare, quando non a rinunciare, ad avere f igli, perché sottoposte, sul posto di lavoro, a ricatti più o meno esplicit i».

«Una delle pratiche più odiose nonché vietate dalla legge - proseguono - risulta essere quella delle “dimissioni in bianco”. Tale abuso consiste nel far firmare al momento dell’assunzione, una dichiarazione autografa e non datata di dimissioni, a cui il datore del lavoro può apporre la data a suo piacimento. Da fonti Istat, Acli, Cgil, Cisl risulta che questa pratica illegale riguarda il 15% dei contratti a tempo indeterminato: quando si tratta di donne, nel 90% dei casi accade a seguito di una gravidanza. Tale fenomeno rappresenta il 10% delle controversie di lavoro e per l’80%, benché suscettibile di costituire la fattispecie di reato di estorsione, resta impunito a causa delle diff icoltà probatorie dipendenti dall’apposizione della f irma autografa in calce alla lettera di dimissioni. I lavoratori e le lavoratrici così “dimissionati” non possono accedere né all’indennità di disoccupazione, né ad altri ammortizzatori sociali. Nella nostra provincia, nel 2011, le “dimissioni” di lavoratrici, per maternità, sono state 166».

«Il Consiglio Provinciale ritiene inaccettabile la prassi delle “dimissioni in bianco”, preoccupato che tale esecrabile fenomeno coinvolga pesantemente anche il territorio reggiano; chiede alla Presidente della Provincia, di farsi portavoce presso il Governo, affinché questa materia possa trovare soluzione nell’ambito delle trattative tra Governo e parti sociali, per il rilancio dell’occupazione femminile e per l’affermarsi di un “buon lavoro” in generale e di farsi portavoce dei sentimenti e delle richieste della comunità reggiana, espresso le istanze superiori e presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali; chiede, a tutti i parlamentari del territorio reggiano, di favorire le iniziative parlamentari connesse alla ridef inizione di norme certe per il contrasto alla prat ica illegale delle “dimissioni in bianco”; chiede alla Presidente di farsi portavoce presso il Prefetto di Reggio di tali problematiche».

 Gazzetta di Reggio del 7/3 2011.

Facciamoci forza e sollecitiamo  ogni Comune della Bassa a fare altrettanto . Anna Scappi.

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