martedì 14 febbraio 2012

La ricercatrice ed amica Prof. Nadia Caiti ci ha lasciate






                                                                                                         


Terra di Donne – associazione bassa reggiana esprime profondo e incolmabile dolore per l'amica e ricercatrice  Prof. Nadia Caiti che ci ha lasciate.

Nadia Caiti ,insegnante , Socia della Società Italiana delle Storiche ,si è occupata da anni di Storia orale , di memoria del movimento operaio e in particolare delle donne.

Meticolosa ,nella analisi dei documenti storici ,scrupolosa, osservante della metodologia scientifica di ricerca della raccolta delle fonti orali, ricca di idealità, convinta che le donne non occupassero socialmente il ruolo che meritavano nella società , si è impegnata instancabilmente senza sosta in una ricca , complessa e faticosa ricerca, unica nel suo genere perché ha saputo coniugare storia passata e recente, storia di donne native e migranti ,con diversi approcci - storico,politico , sociologico ed economico , e possiamo dire unica e ultima per la Bassa : “DAGLI ANNI SETTANTA AL DUEMILA - Donne della Bassa Reggiana - Tra Sogni & politica di ieri e di oggi” pubblicato in collaborazione con la Camera del Lavoro di Guastalla e la C.G.I.L. di Reggio .

Sensibile ,gentile con il suo modo affabile metteva tutte/i a suo agio e noi, donne della Bassa Reggiana, avevamo individuato in lei , la ricercatrice che avrebbe scritto la storia , sull’agire politico e sociale delle donne dei diversi Comuni dalla Bassa .

Per diverso tempo ,munita di registratore e quaderno,in giornate piene di afa , con una calura insopportabile è venuta giù nella Bassa ad incontrare ,ascoltare e raccogliere le testimonianze di “quelle donne” che non accettavano che la loro memoria andasse dispersa e diventasse invece l’espressione di una memoria collettiva.

Un significativo impegno sociale e “militante” come lei amava definire il suo fare ricerca , viene espresso nell’audiovisivo realizzato in collaborazione con il regista Nico Guidetti sulle lotte degli anni 70 ,dove per giorni e giorni ha analizzato i fotogrammi di alcuni video d’ archivio sulle lotte e la condizione operaia .

Attraverso il lavoro di raccolta , del materiale storiografico che abbiamo messo a sua disposizione , abbiamo ripreso passione per l’impegno sociale e prima ,come Donne Bassa Reggiana ,poi come Terra di Donne abbiamo dato vita a questa Associazione a dimostrazione che il lavoro di ricerca sulla memoria,fatto con Nadia ha funzionato .
Grazie tante Nadia , sarà impossibile non ricordare quello che ci hai lasciato .

Per tutte le donne  che l'hanno conoscita e hanno collaborato con lei .Anna Scappi e Lucia Gardinazzi.

Guastalla .14/2/2012.

         









Uscire dalla violenza maschile subita si può .




















INVITO.




Gent. me/mi ,
siamo liete di invitarvi alla presentazine del libro : "IL GENTILUOMO - Una storia di stalking" di Marzia Schenetti   che ,con il patrocinio del    Comune  di Guastalla abbiamo organizzato per  sabato  25/2/2012 , alle ore 16,00 presso la Biblioteca Comunale Frattini - Piazza Garibaldi 1.



Sarà presente il Sindaco Dott. Giorgio Benaglia .


...un' esperienza vissuta di stalking , a testimonianza che uscire dalla violenza maschile subita si può, vi invitiamo a parlarne direttamente con l’autrice Marzia Schenetti : ex vittima - scrittrice e Presidente della Associazione MoDeM- Movimento donne e minori,  con l'avvocata di Cassazione Giovanna Fava ,nonché Presidente della Associazione Forum delle Donne Giuriste e consulente legale della Associazione Nondasola - casa delle donne - centro antiviolenza di Reggio,
Domizia Galli, consulente dell'Associazione MoDeM, l'avvocata Antonella Labianca  e Simona Colombo con la sua testimonianza .



alla fine un dolce e salato buffet.



Questa iniziativa , rappresenta nel segno della continuità , un momento importante di sensibilizzazione ed informazione al fine di promuovere e diffondere la cultura della non violenza sulle donne ed il rispetto reciproco tra i sessi .


Terra di Donne - associazione bassa reggiana .


















































venerdì 3 febbraio 2012

Stupro di gruppo, no all'obbligo del carcere l'ira delle donne: "Sentenza aberrante"


FORTE INDIGNAZIONE!!!


Lo ha stabilito la suprema Corte, estendendo una promuncia della Consulta del 2010Nelle violenze sessuali del "branco", possibile applicare misure cautelari alternative.Carfagna: "Messaggio sbagliato". Pollastrini: "Lacerante". Lenzi: "Sarà un'ulteriore spinta al silenzio per le donne che subiscono violenza".


ROMA - Una sentenza destinata a far discutere. Nei procedimenti per violenza sessuale di gruppo, il giudice non è più obbligato a disporre o a mantenere la custodia in carcere dell'indagato, ma può applicare misure cautelari alternative. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, dando un' interprestazione estensiva ad una sentenza della Corte Costituzionale del 2010. Una decisione che ha scatenato la reazione, furente e bipartisan, di molte donne impegnate in politica: "Sentenza aberrante". 

La Cassazione ha annullato una ordinanza del Tribunale del riesame di Roma, che aveva confermato il carcere  per due giovani accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza del frusinate ed ha rinviato il fascicolo allo stesso giudice perchè faccia una nuova valutazione, tenendo conto dell'interpretazione estensiva data dalla Suprema Corte alla sentenza n. 265 del 2010 della Corte Costituzionale.

A partire dal 2009, con l'approvazione da parte del Parlamento della legge di contrasto alla violenza sessuale non era consentito al giudice di applicare, per i delitti di violenza sessuale e di atti sessuali con minorenni, misure cautelari diverse del carcere in carcere.   Secondo la Corte Costituzionale, invece, la norma è in contrasto con gli articoli 3 (uguaglianza davanti alla legge), 13 (libertà personale) e 27 (funzione della pena) della Costituzione. Per questo la Consulta ha detto sì alle alternative al carcere "nell'ipotesi in cui siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfate con altre misure".

Adesso la terza sezione penale della Corte di Cassazione ha stabilito che i principi interpretativi che la Corte Costituzionale ha fissato per i reati di violenza sessuale e atti sessuali su minorenni sono 'in toto' applicabili anche alla 'violenza sessuale di gruppo' , dal momento che quest'ultimo reato "presenta caratteristiche essenziali non difformi" da quelle che la Consulta  ha individuato per le altre specie di reati sessuali sottoposti al suo giudizio.

Le reazioni. 
"E' aberrante applicare misure alternative al carcere per lo stupro di gruppo. La Cassazione ha lanciato una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e a depotenziare tale grave reato. Una donna che vede negato il carcere per i suoi carnefici subisce una seconda violenza" così Alessandra Mussolini del Pdl. "Una sentenza impossibile da condividere, contro le donne, che manda un messaggio sbagliato - dice Mara Carfagna, deputata Pdl ed ex ministro per le Pari Opportunità - Le aggravanti per i reati di violenza sessuale furono introdotte proprio per evitare lo scempio della condanna senza un giorno di carcere per chi commette un reato grave come questo". Per Barbara Pollastrini del Pd la sentenza è "lacerante", mentre per la deputata del Pd Donata Lenzi la sentenza "sarà un'ulteriore spinta al silenzio per le donne che subiscono violenza". 

Sdegnata la reazione del coordinamento Internazionale delle associazioni per la tutela dei diritti dei minori1: "Questa sentenza maschilista non fa onore all'Italia. E' un invito a continuare la violenza sulle donne"

FONTE: LaRepubblica