sabato 26 febbraio 2011

INIZIATIVA - SABATO 5 MARZO


TERRA DI DONNE  

Associazione Bassa Reggiana

In collaborazione con

Associazione  NONDASOLA
Centro antiviolenza di Reggio Emilia

presenta

SABATO 05 MARZO  2011
Dalle Ore 16.00

PRIMAVERA DONNA

Video
“Ci metto la faccia”
Ragazzi e Ragazze
Contro  la Violenza sulle Donne
Introduce
Alessandra Dott.sa Campani
(Dell’Ass. NONDASOLA)
…ed un ricco buffet..
Presso Bar Duca Bianco
Palazzo Ducale, Guastalla

mercoledì 9 febbraio 2011

La nostra libertà non ha prezzo . Comunicato Associazione NONDASOLA

« Contraddizione uomo – donna ed altre contraddizioni ai tempi del Raìs


DOMENICA 13 FEBBRAIO 2011" VOGLIAMO UN PAESE CHE RISPETTI LE DONNE"

Tempo di esserci tutte e tutti  .
La nostra libertà non ha prezzo

Centro Antiviolenza – “Associazione Nondasola” Reggio Emilia, 4 febbraio 2011


L’Associazione Nondasola, che gestisce in convenzione con il Comune di Reggio Emilia la Casa delle Donne, ha incontrato in 14 anni di attività quasi tremila donne.

Lavorare in un centro antiviolenza, ogni giorno ci mette di fronte alle irresponsabilità di tanti maschi, ogni giorno amplia la nostra conoscenza su tutte le problematiche nella relazione fra i generi e sulle difficoltà nelle relazioni affettive definite ancora da rapporti di prevaricazione che si manifestano in vari modi: dalla violenza fisica alla violenza psicologica.

Poiché sappiamo che la violenza si nutre di acquiescenza e di indifferenza verso modelli maschili che mostrano la loro miseria morale e relazionale, vorremmo che tutti gli uomini che non si riconoscono in questi modelli prendessero non solo le distanze (alcuni l’hanno fatto), ma testimoniassero a partire da sé, dal mettersi in discussione, la loro estraneità rispetto a comportamenti lesivi della dignità della donna, che spesso rimangono impuniti, e che sono offensivi della loro stessa dignità e insieme a noi tessessero un dialogo sulle possibilità di vivere la differenza tra donne e uomini come opportunità e non come disparità.

Saper riconoscere la violenza, a partire dagli aspetti meno conclamati, è una delle azioni centrali del nostro lavoro con le donne, degli interventi di sensibilizzazione pubblica e dei percorsi di prevenzione che portiamo avanti nelle scuole con ragazze e ragazzi. Assistere a un degrado delle relazioni maschili femminili e a una connivenza nei confronti di atteggiamenti sessisti di cui si fanno vanto il capo del governo e tanti altri uomini, anche quelli che occupano posizioni socialmente rilevanti, ci indigna profondamente e ci spaventa per le ripercussioni a livello di costume e di condotta collettiva che possono influenzare anche le giovani generazioni e legittimare la violenza .

Sostenere che questi non sono problemi sostanziali e da lasciar perdere, perché “bisogna parlare di cose serie”, come se parlare di comportamenti che ledono la dignità delle donne e anche degli uomini non lo fossero, come se questa non fosse politica, ci spaventa ancor di più perchè ci riconduce a quella separazione fra pubblico e privato, che con la doppia morale si permette impunemente di tutto.

Le donne hanno saputo liberarsi di tanti silenzi , hanno da tempo preso parola e non ci stanno.


Lavorare con le donne che hanno subito violenza , ci fa vedere come le donne “ferite” sappiano piano piano, riprendersi in mano la loro vita e la loro libertà. Il percorso di uscita dalla violenza è faticoso, come è faticoso, ogni giorno, per ogni donna difendersi e rifiutare di essere “ricacciate nel cono d’ombra” sul lavoro, a casa e in società. Tutte/i dobbiamo essere consapevoli che il rispetto del proprio corpo per se’ e per gli altri/e è la base di una convivenza civile, democratica, lontana dalla violenza. Tutte/i dobbiamo sapere che la nostra libertà non ha prezzo e non è in vendita, altrimenti è falsa libertà, le donne lo sanno e le donne di questo vogliono parlare.
E’ con queste parole che ci uniamo alla giornata di mobilitazione nazionale
di donne e uomini del 13 febbraio 2011.







Se non Ora quando Reggio Emilia

Vi invito a seguire il link...altre parole non servono..



http://senonoraquandoreggioemilia.wordpress.com


Ora è tempo!

lunedì 7 febbraio 2011

Incontro con l'autrice Lorella Zanardo

Ora
martedì 8 febbraio · 17.00 - 20.00

LuogoSala conferenze, Palazzo Magnani
corso Garibaldi 29
Reggio Nell Emilia, Italy




Maggiori informazioniIl Forum provinciale delle donne parla de "Il corpo delle donne", un documentario diffuso in rete con successo. Ha provocato reazioni in ogni dove. L'autrice, Lorella Zanardo, ne ha tratto un libro, di cui parlerà in prima persona a Reggio Emilia. Il progetto è nato come risposta alla mercificazione del corpo femminile, soprattutto in televisione. “Il corpo delle donne vere è sparito, sostituito da una rappresentazione grottesca, volgare e umiliante” dice Lorella Zanardo. L'incontro è uno spunto per pretendere una nuova televisione e un'idea di donna che meglio ne rappresenti le sfumature.

mercoledì 2 febbraio 2011

Le altre donne


di Concita De Gregorio | tutti gli articoli dell'autore
 
Esistono anche altre donne. Esiste San Suu Kyi, che dice: «Un’esistenza significativa va al di là della mera gratificazione di necessità materiali. Non tutto si può comprare col denaro, non tutti sono disposti ad essere comprati. Quando penso a un paese più ricco non penso alla ricchezza in denaro, penso alle minori sofferenze per le persone, al rispetto delle leggi, alla sicurezza di ciascuno, all’istruzione incoraggiata e capace di ampliare gli orizzonti. Questo è il sollievo di un popolo».

Osservo le ragazze che entrano ed escono dalla Questura, in questi giorni: portano borse firmate grandi come valige, scarpe di Manolo Blanick, occhiali giganti che costano quanto un appartamento in affitto. È per avere questo che passano le notti travestite da infermiere a fingere di fare iniezioni e farsele fare da un vecchio miliardario ossessionato dalla sua virilità. E’ perché pensano che avere fortuna sia questo: una valigia di Luis Vuitton al braccio e un autista come Lele Mora. Lo pensano perché questo hanno visto e sentito, questo propone l’esempio al potere, la sua tv e le sue leader, le politiche fatte eleggere per le loro doti di maitresse, le starlette televisive che diventano titolari di ministeri.
Ancora una volta, il baratro non è politico: è culturale. E’ l’assenza di istruzione, di cultura, di consapevolezza, di dignità. L’assenza di un’alternativa altrettanto convincente. E’ questo il danno prodotto dal quindicennio che abbiamo attraversato, è questo il delitto politico compiuto: il vuoto, il volo in caduta libera verso il medioevo catodico, infine l’Italia ridotta a un bordello.

Sono sicura, so con certezza che la maggior parte delle donne italiane non è in fila per il bunga bunga. Sono certa che la prostituzione consapevole come forma di emancipazione dal bisogno e persino come strumento di accesso ai desideri effimeri sia la scelta, se scelta a queste condizioni si può chiamare, di una minima minoranza. È dunque alle altre, a tutte le altre donne che mi rivolgo. Sono due anni che lo faccio, ma oggi è il momento di rispondere forte: dove siete, ragazze? Madri, nonne, figlie, nipoti, dove siete. Di destra o di sinistra che siate, povere o ricche, del Nord o del Sud, donne figlie di un tempo che altre donne prima di voi hanno reso ricco di possibilità uguale e libero, dove siete? Davvero pensate di poter alzare le spalle, di poter dire non mi riguarda? Il grande interrogativo che grava sull’Italia, oggi, non è cosa faccia Silvio B. e perché.

La vera domanda è perché gli italiani e le italiane gli consentano di rappresentarli. Il problema non è lui, siete voi. Quel che il mondo ci domanda è: perché lo votate? Non può essere un’inchiesta della magistratura a decretare la fine del berlusconismo, dobbiamo essere noi. E non può essere la censura dei suoi vizi senili a condannarlo, né l’accertamento dei reati che ha commesso: dei reati lasciate che si occupi la magistratura, i vizi lasciate che restino miserie private.

Quel che non possiamo, che non potete consentire è che questo delirio senile di impotenza declinato da un uomo che ha i soldi – e come li ha fatti, a danno di chi, non ve lo domandate mai? - per pagare e per comprare cose e persone, prestazioni e silenzi, isole e leggi, deputati e puttane portate a domicilio come pizze continui ad essere il primo fra gli italiani, il modello, l’esempio, la guida, il padrone.

Lo sconcerto, lo sgomento non sono le carte che mostrano – al di là dei reati, oltre i vizi – un potere decadente fatto di una corte bolsa e ottuagenaria di lacchè che lucrano alle spalle del despota malato. Lo sgomento sono i padri, i fratelli che rispondono, alla domanda è sua figlia, sua sorella la fidanzata del presidente: «Magari». Un popolo di mantenuti, che manda le sue donne a fare sesso con un vecchio perché portino i soldi a casa, magari li portassero. Siete questo, tutti? Non penso, non credo che la maggioranza lo sia. Allora, però, è il momento di dirlo.

18 gennaio 2011
 
FONTE: http://concita.blog.unita.it