lunedì 31 maggio 2010

Vaticano . Quando la chiesa crocefigge tutte le donne . Don Enzo Mazzi

uno articolo di don Enzo Mazzi, sacerdote della comunità dell'Isolotto - Firenze

ci vuole un sacerdote "speciale" per dire le verità che nessuno,  osa dire? buona lettura,

VATICANO - QUANDO LA CHIESA CROCEFIGGE TUTTE LE DONNE
di Enzo Mazzi - Il Manifesto 4 aprile 2010

Ci sono donne nella Lega? Sarebbe forse l'ora che si facessero sentire.
Utilizzate come merce in uno dei più volgari sistemi di baratto: lo scambio elettorale.
Ridotte a tangenti, come fossero mazzette, per ottenere un appoggio nella competizione politica.
Usate in modo immondo, vendute sul mercato politico, rese tutte prostitute a forza, violentate nei loro apparati riproduttivi.
Questo appare con tutta evidenza il senso delle dichiarazioni dei nuovi monarchi leghisti del Piemonte e del Veneto.
Per festeggiare la loro vittoria elettorale non hanno trovato di meglio che crocifiggere le donne sulla croce del sistema il più possibile punitivo dell'aborto.
Come facevano gli imperatori romani che impalavano masse di schiavi per salutare i loro trionfi.
Le donne assassine devono soffrire il più possibile nel compiere i loro misfatti contro la vita che hanno in grembo. Ed essere esposte senza pietà,
magari alla gogna degli antiabortisti come accade negli Usa, nei reparti ospedalieri dove si consuma l'aborto,abbandonate e scaricate da infermieri e medici cattolici ligi all'obbligo dell'obiezione di coscienza.
 Ed essere private dalla possibilità di scegliere liberamente la metodologia farmacologica perché considerate persone inaffidabili, incapaci di distinguere un aborto da un «mal di testa» e quindi propense ad assumere la pillola abortiva come si prende un'aspirina.
Ci sono donne nella Chiesa cattolica?
In questo sabato santo che chiude la settimana di passione dovrebbero forse baciare le piaghe le une delle altre, invece che quelle di Gesù, cantare al posto dell'alleluia pasquale il loro riscatto dal possesso spietato della casta clericale che le usa come strumento di pressione per avere ogni sorta di
privilegi e, insieme, ottenere la negazione della pillola abortiva, forse una legge restrittiva della legge 194, se non addirittura il ritorno alla legge penale che puniva l'aborto con la prigione.
Ci sono uomini liberi nella Lega e negli altri partiti di ogni colore e nella Chiesa Cattolica e nel mondo laico? Sarebbe l'ora che uscissero allo scoperto e aiutassero a manifestarsi e sostenessero la ribellione delle donnedi fronte a questo immondo spettacolo
Ci sarà qualcuno capace di dire ai rappresentati del sacro - che non disdegnano nemmeno la banalizzazione dell'Olocausto per passare a tutti i costi
come vittime di una presunta «campagna di calunnie» - che il loro accanimento contro le donne è una delle cause non secondarie della pedofilia del clero? La misoginia a cui sono indotti i sacerdoti da una formazione repressiva e castrante porta a esprimere in modo perverso le pulsioni non educate e condivise.
O il prete attraverso una rete di relazioni autentiche viene indotto a intraprendere un cammino di liberazione faticoso ma possibile, rispetto al lavaggio del cervello che ha ricevuto in seminario e rispetto alla omologazione teologica e pastorale o si chiude in un intristimento senza speranza che lo porterà verso irrigidimenti ideologici e verso depravazioni sessuali come la pedofilia appunto.
Non per nulla si trova che i preti pedofili sono spesso i più intransigenti e fondamentalisti nel campo dell'etica riproduttiva.
Non ho fatto volare sogni. Ho intravisto segni dei tempi che stanno covando nel seno della realtà storica come magma nella pancia di un vulcano. L'augurio pasquale è che il vulcano represso esploda presto trasformando la crocefissione della donna in annuncio nuovo di vita.

1/6/2010 . non è mai troppo tardi
 Anna Scappi



Aborto ,RU 486 intervista del 5/10/2008 dall' Informazione al Prof. Giovanni La Sala


ETICA
E SOCIETÀ

Al Santa Maria Nuova 13 ginecologi su 18 dicono no alle interruzioni di gravidanza e ai contraccettivi d’emergenza.  Aborto, sempre più medici obiettori ?.

Il Prof. La Sala: «Sono il 72% ma la percentuale crescerà nei prossimi anni»
Nel 2007 crescita record di interruzioni di gravidanza chimiche: + 56 casi
Ru 486 e pillola del giorno dopo
A Reggio aumentano le richieste.
Nel 2007 sono state 675 le Ivg eseguite nel nosocomio cittadino. Sono 5 i dottori che assistono le
donne che non vogliono tenere il bimbo. In aumento i professionisti che scelgono di preservare la vita. Anche la pillola del giorno dopo può essere negata dal medico di turno.
Norlevo: boom di vendite alle Farmacie Riunite. Ne fanno uso soprattuttole giovanissime tra i 14 e i 20 anni sostiene Elisa Sassi.
Reggio il 72% dei ginecologi in servizio al SantaMaria Nuova è obiettore di coscienza.Sono ben 13 su 18
infatti i medici che non fanno interruzioni di gravidanza, non somministrano la Ru 486 e possono dire no anche alla pillola del giorno dopo.Tutte queste pratiche quindi restano a carico si cinque dottori,compresi il primario e il vice.
Nel 2007 hanno eseguito 675 aborti e sono alle prese con la crescente richiesta di pillole del giorno dopo. Il problema è stato affrontato in Regione nell’ambito della discussione sulle linee guida per l’applicazione della legge 194 proposte dall’assessore alla sanità,Giovanni Bissoni.
 Ma cosa succede al Santa Maria Nuova? Lo abbiano chiesto la Prof.Giovanni Battista  La Sala,Direttore della Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale Santa Maria di Reggio.
Prof. La Sala il numero di medici obiettori è molto alto all'interno del suo reparto. Cosa comporta a livello organizzativo ?«Prima di tutto che sono pochi i medici che praticano le interruzioni di gravidanza con i metodi tradizionali. Sono cinque compreso il sottoscritto».
E' un problema?«Oggi non direi perchè riusciamo a far fronte alle richieste delle pazienti anche considerando
che gli aborti sono in diminuzione.Credo però che il problema si presenterà nei prossimi anni perchè i medici
obiettori di coscienza sono in sensibile aumento».
Perchè ci sono sempre più obiettori?
«Non credo sia possibile fornire una risposta univoca a questa domanda. La legge offre ai dottori la possibilità di non praticare aborti e chi diventa obiettore lo fa per motivi etici del tutto personali».
In Regione si parla di aumenti per i ginecologi che devono fare il lavoro degli obiettori. E' d'accordo?«A dire il vero non abbiamo chiesto incentivi economici e non direi che siamo sottoposti ad un superlavoro».
Cosa succede quando viene richiesta la pillola del giorno dopo?
«Un obiettore ha il diritto di rifiutarsi di somministrarla anche se si discute su questo punto perchè non tutti  i medici  ritengono che possa avere veri e propri effetti abortivi.
Si sono verificati casi in cui sia stata negata?«
Presumo di si anche perchè le richieste sono numerose specie nei fine settimana.
Se quella sera è di turno un obiettore può negare la somministrazione.

La donna ha comunque 72 ore di tempo per assumerla e quindi può tornare il giorno dopo  o rivolgersi al medico curante .
E la Ru 486?
«E' diverso perchè è una pillola abortiva che segue un iter diverso. I casi restano poco numerosi,  1-2% delle interruzioni di gravidanza, e viene somministrata quando il medico lo ritiene e su richiesta della paziente».
In Regione si discutono nuove linee guida per una corretta applicazione  della
194. Cosa chiede ai politici''?«Credo che sia importante non spaccare il fronte in guelfi e ghibellini. La legge 194 nel suo complesso è una legge buona e molto chiara.I criteri per la sua corretta applicazione sono scritti nel testo senza dover nulla togliere o aggiungere».

 Il Prof. Giovanni Battista  La Sala è Direttore della Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell'Arcispedale Santa Maria di Reggio,nonchè responsabile del Centro per la Diagnosi e Terapia della Sterilità Involontaria di  coppia, del medesimo.


Il Papa: i cattolici non ci seguono.
I metodi contraccettivi che impediscono la procreazione di figli snaturano il senso ultimo del matrimonio: è il duro attacco alla contraccezione di Benedetto XVI, in un messaggio inviato ad un congresso sui 40 anni dell' Humanae Vitae (l'enciclica con cui Paolo VI proibì la pillola), che si è svolto a Roma. Nel corso del suo intervento il Pontefice ha sottolineato come pillola e preservativo siano utilizzati anche da molti cattolici che hanno «difficoltà a comprendere il messaggio della Chiesa, che illustra e difende la bellezza dell'amore coniugale nella sua manifestazione naturale». In questo senso il Pontefice ha esortato i sacerdoti affinchè «nella pastorale matrimoniale e familiare sappiano orientare le coppie a capire con il cuore il meraviglioso disegno che Dio ha iscritto nel corpo umano, aiutandole ad accogliere quanto comporta un autentico cammino di maturazione».
2006 2007

31/5/2010
Anna Scappi.

APPLICAZIONE DELLA RU 486 SUL TERRITORIO REGIONALE E.R


Inviamo copia del comunicato stampa con il quale la Regione Emilia Romagna conferma i profili di assistenza in merito all'applicazione della pillola RU 486 sul territorio regionale .

Rimane ancora la necessità che si proceda concretamente all'elaborazione di un orientamento comune tra le regioni nell'elaborazione di Linee guida condivise che garantisca no effettivamente modalità omogenee di piena applicazione della L. 194/78 e che per quanto riguarda la IVG farmacologica garantiscano effettivamente il punto di equilibrio tra diritto all'autodeterminazione delle donne ed esigenza di sicurezza clinica nei protocolli.

Ma il percorso rimane accidentato, anche solo per quanto riguarda la garanzia dei livelli essenziali delle "prestazioni concernente i diritti sociali e civili" su tutto il territorio nazionale , come esiti di un esplicito principio costituzionale (art. 117)

RU486, in Regione confermati i profili di assistenza

In Emilia-Romagna è possibile l'interruzione di gravidanza volontaria medica in day hospital e in ricovero ordinario

IN SINTESI:

In Emilia-Romagna sono stati confermati i profili di assistenza previsti per l´RU486 e cioè la possibilità di interruzione di gravidanza medica in day hospital e in ricovero ordinario. Gli indirizzi regionali sono stati trasmessi alle aziende sanitarie della Regione dall’assessore Giovanni Bissoni in seguito all’istruttoria sugli aspetti tecnico-scientifici e giuridici. La validità degli aspetti tecnico scientifici e di quelli giuridici dei profili di assistenza è stata confermata e la Regione ha ribadito la disponibilità a partecipare all´elaborazione di linee guida nazionali.

(15 aprile 2010) - In Emilia-Romagna sono confermati i profili di assistenza previsti per l´RU486 : possibile l´Ivg medica in day hospital e in ricovero ordinario.

Conclusa l’istruttoria sugli aspetti tecnico-scientifici e giuridici inerenti all’utilizzo in Emilia-Romagna della RU486, avviata dalla Regione dopo la nota del ministro della salute Fazio contenente il parere del Consiglio superiore di sanità che prevede il ricovero ordinario per l’ Ivg medica, l’assessore Giovanni Bissoni ha trasmesso alle direzioni generali e alle direzioni di ostetricia e ginecologia delle Aziende sanitarie le valutazioni e gli indirizzi regionali al riguardo.

In merito agli aspetti tecnico scientifici , la validità dei profili di assistenza trasmessi alle Aziende sanitarie dalla Regione nel dicembre 2009 e già frutto del confronto e della elaborazione dei professionisti, “è stata confermata - si legge nella nota - dal supplemento di istruttoria condotto dai direttori sanitari e dai direttori di ostetricia e ginecologia delle Aziende sanitarie nella riunione del 31 marzo scorso. In quella sede è stata presa in esame la letteratura scientifica a fondamento del parere tecnico reso dal Consiglio superiore di sanità rilevando come essa nulla aggiunga o modifichi rispetto alle conclusioni cui si era giunti in ambito regionale”.
L’Emilia-Romagna dunque ribadisce la possibilità di effettuare l’Ivg medica in day hospital che, nell’esperienza di questi anni, ha dimostrato di garantire appieno la salute della donna. Così come ribadisce la possibilità, per la donna e il medico, di scegliere comunque il ricovero ordinario . Al riguardo, la nota prevede ulteriori precisazioni rispetto alle precedenti indicazioni per rendere più chiara la possibilità di effettuare l’Ivg medica in regime di ricovero ordinario, mantenendo la finalità della valorizzazione dell’autonomia e della responsabilità del personale medico.

In merito agli aspetti giuridici , si riportano le valutazioni della Commissione di consulenza legislativa della Giunta regionale, la quale ha rilevato come le procedure scelte dall’Emilia-Romagna siano pienamente coerenti con la legge 194 ed assunte nel legittimo esercizio della competenza organizzativa regionale in materia di tutela della salute.

Nel trasmettere le valutazioni e gli indirizzi regionali al ministro Fazio, l’assessore Bissoni ha ribadito la disponibilità della Regione a partecipare alla eventuale elaborazione di linee guida nazionali condivise, nel rispetto delle procedure previste dalla legge in materia.
Saluti  31/5/2010
Anna   Scappi