martedì 12 ottobre 2010

COMUNICATO STAMPA DELLA COMUNITA' PAKISTANA DI MODENA E REGGIO EMILIA



Oggetto: conferenza-permanente-RE Fw: il video di CrossingTV sulla fiaccolata a Novi Modenese.
Ricevo e volentieri inoltro.
Segnaliamo il video che abbiamo realizzato sulla fiaccolata per Shenaz e Sosheen della comunità di Novi Modenese, per condannare la violenza sulle donne.

http://www.crossingtv.it/video/generazioninazione/episodio-174-per-shenaz-e-nosheen

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: InterculturaleZonarelli
Date: 08 ottobre 2010 16:14

Oggetto: comunicato della comunità pakistana di Modena e Reggio Emilia
A: InterculturaleZonarelli InterculturaleZonarelli@comune.bologna.it

La Comunità Pakistana è contro ai matrimoni imposti.

LA COMUNITA PAKISTANA CREDE NELLA PARITA' UOMO E DONNA.

Le comunità pakistane di Modena e Reggio Emilia , non trovano le
parole per esprimere la propria rabbia ed il proprio sdegno per il
drammatico omicidio di Shenaz Begum per aver difeso la figlia Nosheen
Butt dal padre che la voleva costringere ad un matrimonio imposto.

Noi crediamo che questi episodi isolati di violenza contro le donne
infrangano il lavoro sincero degli immigrati che hanno la volontà di
convivere con le tradizioni del paese ospitante, distruggano
l’immagine della maggioranza degli immigrati che è contro la violenza
e crede nella parità uomo e donna, interpretino male le tradizioni
degli immigrati stessi.

Crediamo che fare il padrone dei propri figli non abbia niente a che
fare con nessuna religione e nessuna cultura civile.

Nella legge pakistana un matrimonio combinato o una promessa di
matrimonio di un minorenne non ha nessun valore giuridico.

Secondo la religione Islamica, praticata dal 97% degli abitanti nel
Pakistan, ‘’chi ammazza un essere umano è come se ammazzasse tutta
l’umanità.’’

La religione e la tradizione islamica non dicono che il matrimonio va
imposto o combinato.

Questi casi, seppur isolati, ci preoccupano per il nostro futuro in
Italia. I casi isolati vanno isolati.

Noi riteniamo che questa cultura che prende di mira le donne e che
fino a pochi anni, fa era presente in molte parti del mondo, vada
combattuta insieme.

Dobbiamo cercare tutte le soluzioni possibili per sconfiggere questo
pensiero non soltanto perché rappresenta un problema di convivenza
tra i cittadini immigrati e gli italiani, ma perché crediamo alla
sacralità della vita e alla parità tra uomo e donna.

Se il caso di Nosheen, in cui la madre ha difeso la figlia(cosa che
non si era vista nel caso di Hina di Brescia e Saana di Pordenone) dà
una segnale chiaro che la metà del nostro cammino è stata fatta, ora
ci manca un altro pezzo che dobbiamo fare tutti insieme, prendendo le
distanze dalla mentalità malata che crede nella supremazia dell’uomo.

L’Associazione Pakistana di Reggio Emilia e la comunità pakistana
condannano duramente questa idea ed esprimono tutta la solidarietà a
Nosheen.

I rappresentanti dell’Associazione Pakistana di Modena e Reggio
Emilia, saranno presenti a Novi di Modena alla fiaccolata di venerdì,
organizzata dal Comune e Commissione pari opportunità contro ogni
tipo di violenza e per solidarietà con Nosheen.

Presidente dell’Associazione Culturale “Centro Minhaj-ul-Quran”
Presidente dell'Associazione Pakistana di Reggio Emilia
Presidente dell'Associazione M.L.N.W.

CENTRO INTERCULTURALE M. ZONARELLI
COMUNE DI BOLOGNA SETTORE SOCIALE
VIA G. A. SACCO 14 40127 BOLOGNA
TEL. 051 4222072
http://www.zonagidue.it/
-Associazione di Volontariato Il Ventaglio
via Lame 118 - 40122- Bologna
tel.: 051- 55 2876/ fax: 051- 55 5421

lunedì 11 ottobre 2010

"PARITA' TRA UOMINI E DONNE DEVE ESSERE OBIETTIVO DI TUTTI" Su questo si impegnino le istituzioni.

 COMUNICATO DEL  FORUM DELLE DONNE DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA
 RIUNITOSI  Il  7/10/2010


"La A cura dell’Ufficio Stampa della Provincia di Reggio Emilia – Corso Garibaldi, 59
Tel. 0522.444151 (f.macchi) - 444134 (s.mannari) mail: ufficio.stampa@mbox.provincia.re.it
Reggio Emilia, 8 ottobre 2010

Il Forum delle donne interviene sulla tragica fine di Sarah Scazzi e di Begun Shanhaz, uccisa dal marito perchè difendeva la figlia:  "Su questo si impegnino le istituzioni"

Il Forum delle donne della Provincia di Reggio Emilia, riunitosi il 7 ottobre, intende manifestare sdegno, dolore e condanna per la tragica fine dell’adolescente pugliese Sarah Scazzi e di Begum Shanhaz, la donna pakistana di Novi di Modena, uccisa del marito per salvare la figlia Nosceen.

Pur nella sostanziale diversità dei casi, le due vicende, mentre da un lato confermano il coraggio e la forza delle donne nell’opporsi alle vessazioni e nel favorire i cambiamenti culturali e sociali, dall’altro evidenziano ancora una volta come il prezzo di questo cambiamento sia sempre per loro troppo alto e violento.

La determinazione delle donne, spesso anche molto giovani, per far valere il proprio punto di vista, le proprie scelte, i propri diritti, è troppe volte fonte di segregazione, violenze domestiche, omicidi, come confermano le cifre ufficiali: in Italia la violenza domestica è la prima causa di morte per le donne dai 16 ai 44 anni, ed ogni due giorni si consuma un delitto in famiglia.

Questi drammi che spesso si consumano sulle fasce più deboli della società mettono in evidenza tradizioni culturali proprie di comunità chiuse, dove in famiglia il maschio è il padrone della vita e della morte delle componenti femminili.
Come già per Hina e Sanaa il rifiuto da parte delle ragazze immigrate di queste barbare usanze tribali determina una conflittualità che a Novi ha trovato alleate due generazioni di donne, madre e figlia, e dove la madre ha pagato con la vita la condivisione della ribellione della figlia, mentre l’ambiente dell’omicidio di Sara lascia presumere possibili silenzi familiari da parte delle stesse donne della famiglia.

Di fronte alla drammaticità di questi eventi, è sbagliato ricorrere semplicemente alla stigmatizzazione, all’esclusione, all’isolamento.

Per questo il Forum delle donne della Provincia di Reggio Emilia chiede l’impegno di tutte le istituzioni affinchè si applichino le leggi esistenti, al fine di costruire reali condizioni di parità tra uomini e donne, e questo a cominciare dalle istituzioni scolastiche. Solo questo può imprimere i necessari e urgenti cambiamenti culturali e sociali.

Si auspica infine che questo tema non sia solo a carico delle donne, ma veda una forte ribellione e condivisione da parte della componente maschile della società.

Tutti devono sentire la propria responsabilità nella ricerca delle condizioni che permettano a donne e uomini di ogni nazionalità e cultura di essere realmente liberi e autonomi.

martedì 5 ottobre 2010

Fiaccolata per Nosheen venerdi 8/10 a Novi

Fiaccolata per Nosheen venerdì 8 a Novi


Comunicato stampa n.188 - martedì 5/10/2010

Una fiaccolata di solidarietà con la giovane Nosheen – la ragazza pakistana picchiata selvaggiamente dal fratello perché rifiutava il matrimonio combinato – si terrà la sera di venerdì 8 ottobre a Novi di Modena, con partenza alle ore 20 dalla Piazza 1°Maggio, promossa dai quattro Comuni che fanno parte dell’Unione Terre d’Argine assieme alla Commissione Pari Opportunità dell’ente.

“Con questa iniziativa - spiega il Sindaco di Novi Luisa Turci, che ha la delega anche alle Pari Opportunità – vogliamo esprimere innanzitutto il cordoglio della nostra comunità per la morte della signora Begum Shanhaz, barbaramente uccisa dal marito. Quindi manifestare solidarietà alla giovane figlia e a tutte le donne costrette a subire la violenza maschile, che non è solo quella alimentata da un’arcaica cultura patriarcale all’interno delle comunità straniere ma anche quella subita da tante donne italiane per mano dei loro padri, mariti e compagni”.
Gli organizzatori della fiaccolata chiedono ai cittadini, alle forze politiche e, in modo particolare, alle comunità straniere di partecipare al corteo di venerdì per manifestare la ferma condanna della violenza e la volontà di rafforzare il processo di integrazione. “Non c’è alternativa – aggiunge Turci – all’integrazione degli immigrati extracomunitari nella comunità nazionale. Chi vive, lavora, studia in Italia da anni e segue le regole del nostro Paese deve sentirsi italiano a tutti gli effetti. Soprattutto i giovani figli di immigrati che già seguono gli stili di vita dei ragazzi italiani. Dobbiamo aiutarli a uscire dalla loro condizione di sudditanza, favorire in ogni modo la conquista della piena cittadinanza italiana. Solo in questo modo – conclude Luisa Turci – si costruisce un futuro migliore per tutti e si garantisce più sicurezza per la nostra comunità”.

Silvia Borsari.
Segreteria Commissione Pari Opportunità C.soA.Pio 91-41012 Carpi
Sede Municipale 059 649788

SUI CRIMINI MASCHILI CONTRO LE DONNE (quotidianità)

Sui crimini maschili contro le donne

Orrore e raccapriccio ci ha suscitato l'ennesimo crimine perpetrato da
due maschi, un padre ed un fratello di nazionalità pakistana che hanno massacrato
moglie e sorella , uccidendone una a sassate e riducendo in fin di vita
l'altra a colpi di spranga.

La colpa " infamante" di cui si sarebbero rese colpevoli le due donne,
sarebbe quella di aver rifiutato un matrimonio imposto , disubbidendo
così alla legge maschile di disporre a proprio arbitrio di corpi e
menti femminili.
Per questo è sembrato loro " naturale" deciderne
l'eliminazione. Un costume ed una forma mentis che questi criminali
pakistani condividono con molti maschi italiani ed " occidentali" , sono
trasversali alle in-culture più disparate.

 Per assassinare le donne si
usano strumenti di morte diversi: la pietra, il coltello, la pistola, le
mani nude, e alcuni strumenti ci fanno più orrore di altri. Ma alla
fine che cosa cambia? Nessun alibi, nè giustificazione devono essere
invocate, auspichiamo che le pene siano severissime. Perchè sono
assassini e basta.
Dato il clima imperante, il crimine dei pakistani potrebbe essere usato
contro tutti i migranti: ci sentiamo di dire invece che la nostra
risposta non può essere l'esclusione dello straniero come non è la
demonizzazione degli uomini italiani. Bisogna punire chi uccide e
sostenere chi rispetta le nostre leggi. Ed invece di tante polemiche
sulla cittadinanza, perchè, fra i criteri con cui la si concede, non
inserire che sia subordinata alle condizioni in cui vivono le donne
della famiglia?
 Sappiamo bene che a molte donne vengono negati diritti
elementari come il rispetto della persona, il diritto alla libera circolazione, all'istruzione, a
vestirsi come loro piace, a scegliersi l'uomo col quale sposarsi e
gli/le amici/che da frequentare.
 E per le stesse ragioni la cittadinanza
dovrebbe essere revocata a quegli italiani che negano questi diritti
alle donne.

ASSOCIAZIONE NONDASOLA, ONLUS
associazione interculturale donne insieme contro la violenza

Terra di Donne condivide ed aderisce a questo comunicato.