sabato 30 maggio 2009

Passate parola

PER FAVORE leggere ciò che segue:
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> Ad una stazione servizio, un uomo si è avvicinato ad una signora che era intenta a fare il pieno alla sua auto.
> Gli ha offerto i suoi servizi come imbianchino e gli ha lasciato il suo
> biglietto da visita.
> La signora gli ha detto di non avere bisogno, ma ha accettato il suo biglietto per dare prova in buona fede.
> L'uomo è allora entrato in un'automobile condotta da un altro signore.
> Mentre la signora lasciava la stazione di servizio, ha visto gli uomini seguirla..
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> Quasi immediatamente, ha iniziato a sentirsi confusa e stordita facendo fatica a respirare.
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> Ha provato ad aprire la finestra rendendosi conto che uno strano odore veniva dalla sua mano, la stessa mano che ha accettato il biglietto del signore alla stazione di servizio.
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> Ha allora notato gli uomini che erano attaccati dietro la sua automobile.
> Capito che dovesse fare qualcosa. È entrata nel primo parcheggio che ha trovato, ha fermato la sua automobile e ripetutamente si è messa a suonare il claxon per chiamare aiuto.
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> Gli uomini sono fuggiti, ma la signora stava sempre male.
> È soltanto dopo molti minuti che ha potuto finalmente riprendere a respirare normalmente.
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> Apparentemente, c'era una sostanza sul biglietto che avrebbe potuto seriamente stordirla.
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> Questa droga si chiama > BURUNDANGA ed è utilizzata da persone che vogliono colpire le vittime per rapinarle o violentarle Questa droga è più pericolosa delle normali droghe o sonniferi.
> Essa é trasmissibile su semplici carte.
> Attenzione, non accettate questi generi di biglietti da sconosciuti.
> Attenzione, queste persone fanno visite a domicilio lasciando i biglietti nella buca lettere o sotto la porta, restando in zona per poi aggredire le vittime.
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> VOGLIATE INVIARE QUESTO MESSAGGIO D'ALLARME A TUTTI I VOSTRI CONTATTI.
>
>
> Brigadiere Rizzo Raffaele
> Compagnia Guardia di Finanza Reggio Emilia
> - Nucleo Mobile -
> via Mazzini, 4 - 42100 Reggio Emilia
> 0522/452333 - 453904
> Rizzo.Raffaele2@Gdf.it

martedì 19 maggio 2009

ANFORA UDI A REGGIO EMILIA



NOI DI GUASTALLA PARTIREMO DA PIAZZA CAMPANONE ALLE 15.15 DI LUNEDI 25
MAGGIO PER ANDARE A REGGIO INSIEME - TI ASPETTIAMO!

martedì 5 maggio 2009

Il corpo delle donne

Segnaliamo il blog di Lorella Zanardo, che ha recentemente girato il documentario "Il corpo delle donne", dove si denuncia il modo in cui l'immagine femminile viene proposta dai mass media:
http://www.ilcorpodelledonne.blogspot.com/

Segnaliamo inoltre il blog della scrittrice e giornalista Loredana Lipperini che ha commentato questo argomento:
http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/

domenica 3 maggio 2009

STAFFETTA ANFORA

SARA' A REGGIO EMILIA IL 24 e 25 MAGGIO

RACCOGLIAMO ADESIONI PER CHI VOLESSE ESSERE CON NOI DURANTE QUESTA IMPORTANTISSIMA INIZIATIVA CHE STA COINVOLGENDO LE DONNE DI TUTTA ITALIA

Dal 25 novembre scorso l'Italia è attraversata da un evento simbolico importante : la stafetta di donne contro la violenza.La grandezza di questa idea è resa chiara dal numero impressionante di donne e associazioni di donne che, a conferma della necessità di rendersi protagoniste del cambiamento culturale ,hanno dato la propria adesione e che contribuiscono con la loro creatività, intelligenza e libertà, a lasciare il segno del passaggio ...............a dimostrare che simboli e diritto non sono nè concetti nè temi separabili, ma entrambi equamente responsabili della cultura nella quale viviamo e della quale la violenza sulle donne si nutre
Indignarsi per l’esposizione commerciale del corpo femminile ci deve far riflettere su che cosa significa oggi violenza, e per noi quella sessuata. Oggi la violenza fa parte del marketing perché è eccitante e stimola all’acquisto fosse anche di un videogioco o del biglietto per il cinema. Oggi la violenza è anche merce rappresentata in modo spudorato.
Ma la violenza ha sempre fatto storia. Anzi, la storia è storia di violenze.
Secolarmente codificata nell’uso della forza degli eserciti, essa pareva addirittura nobile ed eroica: gli stupri più o meno etnici, un incidente di percorso.

Allora ridefiniamola questa VIOLENZA.
Essa è brutalità.
Essa è stupro, per il solo piacere della rapina, del possesso e del controllo.
Essa è botte, per il piacere di sottomettere.
Essa è anche insulto in pubblico e in privato, per il piacere di umiliare.
Essa è anche l’uomo che urla per il piacere di spaventare.
È tutto quello che sappiamo, raccolta in dati statistici che ci dicono prima di tutto quanto siamo malmenate in casa. E solo in parte fuori di casa. Da stranieri o nostrani, ma sempre uomini.

FEMMINICIDIO è il termine corretto: ci vogliono uccidere in quanto femmine, a prescindere dallo status. Le motivazioni e le scuse possono essere infinite, ma quello è il termine. Ci vogliono uccidere per riportarci all’unico ruolo consentito, quello di femmina. Ci vogliono uccidere per sentirsi maschi, questa è la verità.
UDI - Unione Donne in Italia
Sede nazionale – Archivio centrale
via dell’Arco di Parma 15, 00186, Roma tel 06 6865884
http://www.udinazionale.org/
Associazione Antiviolenza Nondasola: http://www.nondasola.it/

sabato 2 maggio 2009

Se lo stupro è un videogame

L'ultimo "passatempo" proveniente dal Giappone: il giocatore deve stuprare la prima ragazza minorenne che incontra, le sue due sorelle e, infine, anche la madre. Tra urla, pianti, lividi e abiti strappati. E c'è pure chi dice che è educativo
A proposito di "rape" c'è la storia per certi aspetti divertente di quel cuoco italiano che andò su Google a cercare ricette a base di questo ortaggio e trovò soltanto siti porno sulle violenze sessuali. Rape infatti in inglese vuol dire stupro. Meno divertente è la notizia di un videogame giapponese. Si chiama Rapelay (mix di rape e replay, ovvero stupro ripetuto). Il protagonista è un maniaco con l'obiettivo di stuprare la prima ragazza minorenneche incontra, le sue due sorelle e, infine, anche la madre. La scena del videogioco hentai si apre in una stazione della metropolitana. Bisogna precisare che in Giappone le molestie all'interno della metropolitana sono all'ordine del giorno. Tornando al gioco, una ragazza giovane e formosa (oltre la realtà) aspetta il metrò e osserva il giocatore il quale, usando i comandi, le si avvicina, la palpa, la sveste, la molesta e infine la stupra. Il tutto tra urla, pianti e lamenti. Le scene sono molto realistiche e in alcuni casi anche molto crude e spinte.Il "gioco" è stato creato dalla Illusion, una società di Yokohama, che lo ha lanciato nel 2006. Inizialmente era destinato al solo mercato nipponico, ma grazie al web è riuscito a varcare i confini e ora è in vendita su Amazon e eBay. Nemmeno le proteste di associazioni in Usa e Regno Unito sono riuscite a farlo bandire dai due celebri siti. Ma c'è anche chi difende il videogame, sostenendo che - trattandosi di una simulazione - potrebbe salvare numerose potenziali vittime da violenze reali. L'argomento ha scatenato il dibattito su blog e forum e qualcuno sostiene che una certa funzione preventiva il gioco potrebbe averla, se a giocare fossero le ragazzine che potrebbero fare il gioco al contrario, cercando di evitare le molestie. Resta da vedere quale donna si cimenterebbe mai in un gioco simile. Posto che di gioco si tratti.